Col vestitino nuovo!

Il “tessuto” del nuovo vestito.

Per la vernice finale ho cercato qualcosa che non fosse la solita vernice per autovetture. Principalmente perché non ho un forno e neanche una cabina di verniciatura, quindi mi sarebbe impossibile tenere lontano polvere ed insetti. Inoltre le temperature e l’umidità che ci sono in questo periodo avrei avuto grossi problemi.
Ho dunque optato per un prodotto principalmente indirizzato al mercato della nautica, ma che si è diffuso tanto anche tra i possessori di auto 4×4, o che comunque operano in condizioni poco delicate.

Trattasi del Protectakote (non è un annuncio pubblicitario, non ricevo compensi di sorta, ma credo che il prodotto sia molto valido e se dovesse servire a qualcuno ben venga), una vernice poliuretanica nella quale si trovano in sospensione dei pezzi di gomma, come una sabbietta.
La resistenza all’abrasione è molto elevata, ha un effetto antiscivolo ottimo per poter camminare sul tetto in sicurezza, ottima resistenza ai raggi UV, impermeabile. Il costo un po’ alto, ma sono sicuro sia un investimento per il futuro.

La trama irregolare della vernice e le proprietà della base poliuretanica hanno aiutato me, piccolo inesperto carrozziere, a nascondere tutte quelle piccole imperfezioni sulle grandi fiancate.

A colpo d’occhio il SAVIEM TP3 sembra pronto per la strada!

Il muso con il fondo uniforme e lo scotch per delimitare i due tipi di vernice.
Prime passate di rullo
con la Protectakote
Inizia a prendere forma
Anche se si nota che nella parte superiore non ho dato la seconda mano la vernice con finitura ruvida è stata data

Vernice ruvida e vernice liscia date in due mani.L’effetto finale è bellissimo!

Il tetto.

In quanto il tetto prenderà più sole ho deciso di farlo bianco, per limitare la superficie scura che trattenga più calore. Essendo calpestabile ho dovuto prestare attenzione al fatto che fosse antiscivolo. La Protectakote con la finitura ruvida è un ottimo antiscivolo, quindi non mi sono infilato nella creazione dell’antisdruciolo come nelle tavola da windsurf o nelle barche a vela come pensavo di fare all’inizio.

L’effetto, compreso di passaggio di colore mi piace molto.

Si notano i due colori di Protectakote e l’unione pressoché perfetta.

Sul tetto sto completando anche il gavone, con uno sportello che al momento non aderisce perfettamente alla battuta e risulta ancora troppo flessibile. Questo, rimanesse inalterato, comporterebbe delle fastidiose vibrazioni in marcia e da fermo quando sotto forti raffiche di vento, ed una possibile rottura dello sportello.
Al momento è fissato alle cerniere ed alle molle di blocco apertura per permettermi di prendere le misure più precise e fare le piccole modifiche necessarie. Con la guarnizione voglio che sia fermo, rigido e quanto più “impermeabile” possibile, per evitare di portare a spasso tutta l’acqua piovana che riesco a raccogliere.

Vista frontale del gavone aperto
L’effetto del gavone aperto visto dall’alto.

Manca ancora il passauomo, ma è un problema secondario, visto che il tetto è quasi completato e basta un’oretta per mettere questa piccola finestrella.

Interni.

Ho iniziato anche la costruzione degli interni, partendo dalla cabina di guida. Ho costruito una plancia comandi aggiuntiva, che ospiterà autoradio, CB, caricabatterie, interruttori e lo schermo della retrocamera; sto facendo la dima per il cielino, che si sta rivelando più complicata del previsto a causa degli spazi angusti dove lavorare e le forme tondeggianti ed irregolari, ma non demordo. Probabilmente opterò per una costruzione in tamburato costruita direttamente in opera, da rimuovere e su cui poi attaccare il pannellino da 4 mm.

 

Rimontaggio.

Avendo verniciato anche gli sportelli inizierà a brevissimo la procedura di ricostruzione; vetri, maniglie, serrature, sicure antintrusione, guarnizioni completeranno l’opera e il SAVIEM sarà pronto per la revisione. Ah già, deve andare in moto!

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