Chi, cosa, perché.

Chi sono, cosa faccio e perché lo faccio.

Di cosa si parla qui: un vecchio camper, un surfista, poco budget e tanta voglia di fare (bene).

Come avrete capito il sito parla del restauro di un SAVIEM TP3, modello “passo corto”, ma partiamo dal principio.

Chi-

Sono un ragazzo sardo, appassionato di sport, campeggio e turismo itinerante. Da tutto ciò nasce l’esigenza di un mezzo che possa essermi casa, rifugio, carrozza. Vivendo vicino al mare (Olmedo, provincia di Sassari nda), gli sport acquatici sono stati un richiamo per me irresistibile, e per gioco ho iniziato a praticare windsurf nell’agosto del 2014 e surf da onda un anno dopo.

Accompagnando quelli più forti ed esperti di me nelle sessioni di allenamento invernali ho scoperto che il camper è un ancora di salvezza: consente di portare tra i venti a 35 kts e gli spruzzi del mare imbiancato una doccia, una stufa ed una cucina dove preparare pasti e bevande caldi.

Cosa-

Se c’è un soprannome che NON mi si addice è “mezze misure”, indi per cui la scelta del mio mezzo è ricaduta sul SAVIEM TP3 immatricolato nel 1981 che potete ammirare qui sotto. [Nella pagina dedicata tutte le specifiche tecniche per chi fosse interessato.]

Prima del mio acquisto

Perché

Il mezzo è mastodontico, bello, rumoroso, lento. Inarrestabile.
L’inesperienza mia quando l’ho comprato e del precedente proprietario quando l’ha portato a restaurare sono state un perfetto innesco per la nascita di questo blog.
Dopo due anni come casa mobile al mio servizio il mezzo ha iniziato a presentare il conto dei lavori fatti a casaccio. Tutti i punti in cui è stato creato un piccolo invito al ristagno dell’acqua hanno ceduto, portando la ruggine da una parte all’altra della lamiera in diversi punti.

Iniziato il lavoro è stato come maneggiare un secchio di sterco: puzza, ma se lo agiti puzza di più.

La ricerca della ruggine è stata sempre più facile: stucchi messi malamente, poliuretano espanso, buchi nella lamiera, adesivi, antirombo messo per proteggere ma che ha avuto il solo risultato di coprire il cammino della ruggine.

Smantellando le pareti ho trovato umidità, muffa, ancora ruggine, lavori scadenti ed irrazionali.
Insomma, sapevo ci fosse da lavorare, ma non avevo idea fino a questo punto.

Iniziato il lavoro, condivisi con qualche amico gli aggiornamenti, passati sul web hanno riscosso un discreto successo. Ed eccomi qui, a tirare su questo blog come rendiconto quotidiano dei lavori.

Spero abbiate piacere di fare questa avventura con me.

IMPORTANTE! Quello che scrivo qui è un resoconto dei miei lavori, non è una guida di fai da te! Chiunque faccia qualcosa prendendo spunto da questo blog se ne assume la piena responsabilità! Se non siete capaci, siete inesperti e non ve la sentite ANDATE DA UN PROFESSIONISTA!